Milano, 5 settembre 2024 – Secondo il nuovo report di Workday Inc. (NASDAQ: WDAY), fornitore leader di soluzioni per la gestione di persone e risorse finanziarie, un preoccupante 27% dei dipendenti a livello globale è ad alto rischio di burnout. Il rischio aumenta sensibilmente quando i manager sono sotto pressione, creando un circolo vizioso che può avere conseguenze gravi sul coinvolgimento e la produttività aziendale.
Il burnout manageriale come fattore determinante
Il report, intitolato Voice of the Employee: Addressing Organisational Burnout Risk, ha analizzato i dati di 2,6 milioni di dipendenti provenienti da oltre 850 aziende e 12 settori globali. Ha evidenziato che, nelle organizzazioni ad alto rischio, un terzo dei manager (33%) è a rischio elevato di burnout, una percentuale doppia rispetto alle organizzazioni a basso rischio. Questo stress dei leader ha un impatto diretto sui dipendenti: uno su due è a rischio burnout quando il proprio manager è già in difficoltà. In aziende con bassa probabilità di burnout, questa correlazione scende al 12%, dimostrando quanto la salute e il benessere manageriale influenzino l’intera organizzazione.
Settori più a rischio
Il rischio di burnout non è uniforme in tutti i settori, e alcune industrie sono più vulnerabili di altre. Il report ha evidenziato i seguenti dati:
- Servizi finanziari: Il 18% delle organizzazioni è ad alto rischio burnout, un miglioramento del 4% rispetto al 2022.
- Tecnologia: Le aziende tech vedono un aumento dell’8%, con il 23% di organizzazioni a rischio elevato.
- Sanità: Nonostante il 29% delle organizzazioni del settore sia ancora considerato a rischio, si registra un miglioramento dell’11% rispetto all’anno precedente.
- Trasporti: Con una diminuzione al 25%, il settore ha visto il miglioramento più significativo rispetto al 2022.
I settori più critici includono il governo, l’energia, le risorse naturali e i media, dove oltre il 50% delle organizzazioni è a rischio burnout, nonostante alcuni segnali di miglioramento rispetto agli anni precedenti.
Perché è importante agire adesso
Un dato allarmante emerso dal Workday Hiring and Talent Trends Report è la diminuzione del turnover volontario, mentre quello involontario continua a crescere. Con meno opportunità di mobilità interna e promozione, i dipendenti rimangono più a lungo nella stessa azienda, anche quando la loro crescita professionale rallenta. Questo stallo, unito alle crescenti pressioni esterne, porta a un calo dell’engagement e della produttività.
In effetti, i dipendenti a rischio burnout hanno assegnato un punteggio di 6/10 sul coinvolgimento lavorativo, rispetto ai 9/10 dei dipendenti a basso rischio. Questo divario mostra chiaramente come il burnout possa minare l’interesse e la fiducia dei dipendenti, spingendo le aziende verso costi più elevati di turnover e una minore capacità di attrarre e trattenere talenti.
Come le aziende possono ridurre il burnout
Per affrontare efficacemente il rischio di burnout, le aziende devono fare affidamento su dati precisi e aggiornati. Senza una misurazione costante del sentiment dei dipendenti, i leader spesso non si rendono conto dell’imminente rischio di stress e burnout, perdendo così l’opportunità di intervenire prima che sia troppo tardi.
Ecco alcune strategie suggerite dal report:
- Monitorare il benessere con dati costanti: Un flusso regolare di dati sul sentiment dei dipendenti può aiutare i leader a comprendere come si sentono e ad adottare misure correttive.
- Utilizzare l’AI per migliorare l’efficienza: L’intelligenza artificiale può ridurre lo stress automatizzando attività ripetitive e consentendo ai dipendenti di concentrarsi su mansioni di maggior valore.
- Allineare i valori aziendali al benessere: La salute dei dipendenti deve essere una priorità strategica, riflessa nei valori e nelle azioni dell’azienda.
- Semplificare processi e carichi di lavoro: Ridurre la rigidità delle politiche aziendali può rendere il lavoro più significativo e gestibile, migliorando il benessere generale.
Affrontare il burnout ora significa non solo proteggere i dipendenti, ma anche garantire il successo a lungo termine dell’azienda. Una forza lavoro sana e coinvolta è infatti il pilastro su cui costruire una cultura di successo e innovazione.